Un pomeriggio interessante….

Mi trovavo in fondo a Via Libertà, dall’elettrauto Simone, quando un piccolo pulman turistico ha attirato la mia attenzione.
Aveva già superato l’incrocio della Santa Croce ed era sulla strada per Salemi; procedeva pianissimo e, fatti pochi metri, si fermò. Lo guardai fare retromarcia e poi imboccare la strada che porta su al nostro cimitero.
Subito pensai ad un errore e commentai con chi mi stava vicino che un errore del navigatore satellitare aveva tratto in inganno l’autista. Lo seguimmo con lo sguardo fino a quando arrivò vicino al cancello della parte nuova del cimitero e anche lì si fermò.
Dopo qualche attimo riprese la marcia e scomparve alla nostra vista perchè aveva raggiunto la piazzetta antistante l’ingresso del cimitero. Ci aspettavamo di vederlo comparire in senso inverso ma non fu così.
Salii anch’io e nella piazza trovai il pulman vuoto e l’autista che guardava il panorama.
Mi disse che solo uno dei visitatori parlava uno stentato italiano e che erano in giro tra le tombe alla ricerca di quella in cui si trovano i resti del bisnonno di un canadese di origini vitesi.
Entrai nel cimitero chiamando a gran voce: “Tommaso, Tommaso!” Tommaso, l’unico che parlava italiano, mi venne incontro chiedendomi se dovessero uscire vista l’ora tarda (mi aveva scambiato per il custode). Lo rassicurai e anzi gli chiesi se potevo essere utile nella ricerca.
Mi trovai attorniato da un gruppetto di persone, non giovanissime e di molte nazionalità, che si trovavano in viaggio turistico a Segesta.
Lì il turista di origine vitese aveva chiesto se gli permettevano di arrivare a Vita per la ricerca delle sue origini.
Gli altri avevavo acconsentito e lo avevano accompagnato volentieri (si erano pure fermati alla fontana dell’Acqua Nuova per delle foto ricordo).
Mentre parlavo con loro nel mio stentato inglese, una esclamazione di gioia attirò la nostra attenzione: avevano trovato la tomba! e lì foto, occhi lucidi, abbracci, tra persone che nulla avevamo in comune se non l’aver potuto dare a quell’uomo la gioia di ritrovare le sue radici.
E’ stata una bella esperienza e la riferirò con maggiori particolari ai nostri concittadini discendenti di quel signore sepolto in quella tomba.

Isidoro Spanò